Che sia durante lunghi viaggi, al minimarket, alla stazione di servizio o al negozio di alimentari, difficilmente un packaging così, dal colore giallo brillante, passa inosservato. Allo stesso modo, una volta assaggiato, difficilmente ne dimenticherai il sapore.
Yoo-hoo, nello specifico, è una bevanda al gusto di cioccolato, simile al latte, che sa sia di cioccolata calda ma anche un po’ di barretta di cioccolato. Rappresenta una delle bevande americane per eccellenza, con una ricca e particolare storia alle spalle.
La nascita di Yoo-hoo
Prima di Yoo-hoo, Natale Olivieri (il fondatore di Yoo-hoo) intorno agli anni ‘20 aveva già iniziato ad imbottigliare bevande alla frutta gassate dal nome Tru-Fruit.
Un giorno però, quando decise di creare una bevanda confezionata al gusto di cioccolato, non riuscì a capire come imbottigliare il latte senza che il prodotto all’interno si deteriorasse.
La soluzione al suo problema gli fu data proprio dalla moglie, osservandola confezionare barattoli di salsa di pomodoro fatta in casa. La mossa vincente stava nel bollire i barattoli prima di sigillarli, uno dei trucchi più utilizzati per sterilizzare i barattoli e conservare il cibo per mesi. Dopo alcuni tentativi ed errori, Olivieri capì finalmente come imbottigliare la sua miscela di cioccolato, scoprendo anche che scuotere delicatamente le bottiglie durante il processo di bollitura uccideva la maggior parte dei batteri.
A questo punto, cambiò anche il nome sull’etichetta e gli Olivieris portarono il loro prodotto sul mercato come Yoo-hoo Chocolate Drink. Quella frase, “yoo hoo“, era molto comune all’epoca, simile a “Ciao laggiù!” o “Ehi, guardami!”. Secondo “American Food by the Decades” di Sherri Liberman, all’epoca era abbastanza frequente dare alle bevande convenienti un nome così colloquiale e vivace. Ad esempio, bevande con nomi simili come Moxie e Whoopee erano già popolari.
Spoiler: non si tratta di latte e cioccolato
Per i veri appassionati di questa bevanda, aprire uno Yoo-hoo evoca sentimenti di calda e sana nostalgia. È fortemente associato alla vita americana del passato, più o meno verso la fine del 20° secolo, ed è amato principalmente dai bambini.
Il tutto ci conduce al fatto che, in quel periodo, le persone bevevano molto latte perché era percepito come un alimento salutare. Yoo-hoo, tuttavia, non è del tutto così salutare perché, udite udite, non è del tutto latte.
Yoo-hoo è sicuramente latte al cioccolato, ma parliamo di latte che è stato pesantemente modificato in modo da rimanere intatto e non refrigerato per mesi e mesi.
Secondo Yahoo, in questa bevanda non c’è latte liquido, motivo per cui viene legalmente etichettato come “bevanda” e non come “latte”. Contiene infatti siero di latte, ovvero piccole quantità di latte scremato in polvere e la proteina a base di latte chiamata caseinato di sodio.
Una serie di conservanti aiutano a mantenere la bevanda stabile ed evitano che se ne esalti il sapore, ovviamente soltanto fino a quando è sigillata. Una volta aperta, infatti, va necessariamente messa in frigo.
Yoo-hoo e tutti i suoi gusti
Sebbene Yoo-hoo sia per eccellenza una bevanda al cioccolato, è in realtà disponibile in una vasta gamma di gusti e forme.
Yoo-hoo infatti produce e distribuisce la bevanda in bottiglie, lattine e pack in cartone. Oltre al gusto classico, troviamo anche Strawberry, Chocolate Strawberry, Chocolate Caramel e Chocolate Peanut Butter. Chiaramente, la maggior parte di questi gusti sono più rari da trovare rispetto al normale Yoo-hoo al cioccolato.
Oltre questi, esistono tanti altri gusti che però non sono riusciti a catturare l’interesse del pubblico, come una versione al gusto di vaniglia (scomparsa in breve tempo) e i gusti Yoo-hoo Cookies & Cream, Island Coconut, Double Fudge e Chocolate Banana (molto difficili da trovare).
Un papa che adorava Yoo-hoo
Molti marchi passati e presenti hanno avuto la fortuna di avere dalla loro parte una celebrità di alto profilo che esaltava le virtù del loro prodotto. Molte volte infatti, le persone famose amano davvero qualcosa e sono disposte a farlo sapere al mondo intero. Ciò, ovviamente, non fa altro che aumentare la visibilità e le vendite del prodotto in questione.
Yoo-hoo, ad esempio, a un certo punto ha avuto l’appoggio di un personaggio d’eccellenza (a tutti gli effetti): niente di meno che Papa Giovanni Paolo II.
Nel 1993, Papa Giovanni Paolo II visitò l’America, recandosi precisamente a Denver per una grande manifestazione in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù. Durante il volo di ritorno, i giornalisti sull’aereo papale hanno sentito per caso il portavoce del papa affermare che era stato incaricato di ottenere “un paio di casse di quella bevanda al cioccolato americana” e di portarle a casa, a Città del Vaticano. Poco dopo, le notizie sull’amore del papa per Yoo-hoo (chiaramente la “bevanda al cioccolato” in questione) hanno fatto il giro del mondo. Tuttavia, il portavoce ha successivamente rilasciato una dichiarazione in cui dichiarava che Giovanni Paolo II non aveva una particolare preferenza per il marchio quando si trattava di bevande al gusto di cacao prodotte in America. Le amava quindi tutte, indistintamente.
Curiosità: un uomo ha citato in giudizio Yoo-hoo per aver affermato che è salutare
Non poche volte i costosi avvocati aziendali di Yoo-hoo sono stati costretti a trovare un modo per difendere la società, soprattutto quando un uomo di New York ha intentato una causa sostenendo che la società aveva diffuso pubblicità ingannevole.
Secondo il New York Post, Timothy Dahl ha intentato una causa contro i creatori di Yoo-hoo nel giugno 2010 in seguito ad alcune affermazioni secondo cui la bevanda fosse salutare. Affermò infatti che “ritrarre Yoo-hoo come sano e nutriente è ingannevole e fuorviante per bambini e adulti“, citando in particolare l’uso di “olio parzialmente idrogenato pericoloso, malsano e non nutritivo” nella ricetta.
La difesa arrivò subito, affermando che Yoo-hoo fosse ricco di “7 vitamine e minerali e nessun conservante”. Dahl, non contento, sottolineò che Yoo-hoo fosse composto da “principalmente acqua, zuccheri, sottoprodotti del latte e sostanze chimiche” e che fosse “praticamente senza latte“.
Greg Artkop, un portavoce del Dr. Pepper Snapple Group, ha poi rilasciato una dichiarazione, liquidando la causa come “banale” e aggiungendo che “Yoo-hoo è una bevanda sicura e divertente per le persone“. Al momento non ci sono notizie sull’esito del caso, ma ciò che si sa è che Dahl ha chiesto ben 5 milioni di dollari di danni.
Dove acquistare Yoo-hoo
Trovare Yoo-hoo all’interno dei supermercati o altri negozi di alimentari è molto difficile, praticamente impossibile. Sullo shop di American Uncle però è quasi sempre disponibile sia nella versione originale che in altri gusti. Aggiungi in pochi click questa bevanda al tuo carrello e scopri perché fa fin da subito breccia nel cuore di chiunque la provi.