Generalmente, quando si raggiunge un grande successo il segreto è sempre nel merito, nell’originalità e in scelte giuste fatte al momento giusto. È in questo modo che si costruisce, passo dopo passo, una storia che nel male e nel bene ha sempre il suo lieto fine.
Ma chi avrebbe mai immaginato che, purtroppo, non si può dire lo stesso di Mc Donald’s?
Il grande colosso d’eccellenza, senza alcun dubbio il fast food più famoso al mondo, conserva alle spalle una storia piena di insidie, tutt’altro che lieta e felice. Una storia che coinvolge principalmente tre persone: i fratelli Richard James McDonald e Maurice James McDonald e Ray Kroc, un semplice (ma non tanto) rappresentante di frullatori.
Chi erano i fratelli McDonald
Originari dell’Irlanda, dopo una serie di disastri economici e familiari, appena conseguito il diploma delle scuole superiori decidono di mettersi in viaggio e di tentare la fortuna nella lontana California.
Giovani di età ma forti e maturi d’animo cercano in tutti i modi di restituire dignità alla propria famiglia, ormai rimasta povera e senza lavoro. Inizialmente cercano di inserirsi nel mondo del cinema, prima come registi e poi come proprietari di un cinema vicino Los Angeles, successivamente però arriva la vera illuminazione.
Come nasce Mc Donald’s
Il mondo della ristorazione li aveva da sempre affascinati e grazie anche all’appoggio del padre nasce nel 1940 McDonald’s Barbeque, a San Bernardino.
Era un semplice drive-in fatto di auto che si accostano e cibo servito in tempi record da ragazze che sfrecciano sui pattini. Dopo qualche anno, in seguito ai feedback dei clienti, si iniziano ad intravedere i primi cambiamenti: un menù fatto solo di hamburger e un sistema totalmente self-service, dove i clienti si recavano autonomamente all’area ristorazione per ordinare.
Il successo arriva soprattutto grazie ai camionisti, i quali fanno di Mc Donald’s un vero e proprio ritrovo durante le loro pause lavorative. È da questo momento che iniziano a progettare l’espansione dei loro locali, partendo in particolare dalla California fino ad arrivare in Arizona.
Dopo aver aperto più di 6 locali, felici e pieni di entusiasmo, mai avrebbero immaginato che da lì a pochi mesi avrebbero iniziato a perdere tutto.
Arriva Ray Kroc e prende tutto
Ray Kroc, rappresentante e venditore di una nota azienda di frullatori, rimane stupito quando si accorge di una richiesta di ben sei frullatori per un piccolo ristorante. Decide così di visitarlo di persona, ritrovandosi di fronte ad una catena di montaggio impeccabile, ai limiti della perfezione.
Stiamo parlando chiaramente del ristorante dei due fratelli Mc Donald’s, i quali accettano l’entrata in affari di Ray Kroc per l’inaugurazione di una linea di franchising.
“Quella notte nella mia stanza di motel non riuscivo a togliermi dalla testa quello che avevo visto durante il giorno. Visioni di ristoranti McDonald’s a ogni angolo di strada hanno sfilato attraverso il mio cervello”.
Affermò Ray, e nel 1961 il suo sogno iniziò a diventare realtà.
Erano stati aperti circa 300 locali Mc Donald’s, ma i due fratelli, ormai esausti, decisero di cedere l’intera catena al nuovo arrivato tenendo per sé soltanto il primo ristorante di San Bernardino.
A questo punto Ray acquisisce il totale controllo del marchio e inizia, da qui, la scalata verso l’enorme successo.
Cosa succede a Mc Donald’s
Dopo aver ottenuto il pieno controllo (o quasi), Ray Kroc inizia fin da subito a modificare i tratti caratteristici dei ristoranti, eliminando sia la mascotte sia gli archi che lo contraddistinguevano lasciando però il nome invariato.
Il successo si sa, in un modo o nell’altro dà alla testa, e nonostante gli affari andassero a gonfie vele l’obiettivo principale di Ray Kroc era quello di eliminare definitivamente i due fratelli, pur sempre fondatori.
Inizia così a diffondere la voce di essere lui il vero fondatore, ma il colpo di grazia arriva quando acquista anche il terreno dove sorge il primo ristorante e costruisce un nuovo Mc Donald’s proprio dall’altra parte della strada, portando così i due fratelli all’inevitabile fallimento.
Acquistò le loro quote per 2,7 milioni di dollari, una somma estremamente notevole nel 1961 che permise ai due fratelli di tornare a New York e di condurre il resto della vita nel pieno del lusso.
Una scelta sicuramente comprensibile, ma proviamo soltanto ad immaginare la fortuna che avrebbero fatto se avessero continuato a percepire una piccola percentuale sull’apertura di ogni franchising. I più curiosi hanno fatto delle vere e proprie stime, ed è emerso che il primo contratto con Kroc prevedeva che per ogni ristorante in franchising Dick e Maurice avrebbero ricevuto 950 dollari, l’1,9% sulle vendite del cibo e lo 0,5% del fatturato complessivo.
Già dopo qualche anno, nel 1970, tutto questo si sarebbe trasformato in ben 15 milioni di dollari l’anno mentre nel più recente 2012, secondo le stime, sarebbe arrivato a 305 milioni ogni anno.
Insomma, come dicevamo prima scelta sicuramente comprensibile, ma altrettanto poco saggia.
Non sempre quindi dietro grandi successi si nascondono storie da favola, sebbene si faccia fatica a credere a quanto sia stato semplice per Kroc riuscire a rilevare il tutto in così poco tempo.
Questa storia è stata motivo di lunghi dibattiti fin da subito, tanto da produrre un vero e proprio film. “The Founder”, uscito al cinema nel 2016. La storia è qui spiegata con una narrazione e sceneggiatura estremamente avvincente, capaci di condurre chiunque, passo dopo passo, nell’affascinante mondo Mc Donald’s.